Brand Storytelling, raccontare storie per risvegliare gli utenti

Brand Storytelling, raccontare storie per risvegliare gli utenti

In mezzo a tutti gli stimoli che abbiamo giornalmente, come si distinguono le aziende? Come farsi ascoltare e condividere in target?

A tutti piacciono le storie, che siano raccontate tramite immagini, dalle parole di un romanzo, attraverso le immagini di una mostra fotografica o di un manga o dalla voce di qualcuno. E’ una verità che si tramanda da sempre e già gli aedi che portavano in tour Iliade e Odissea ai tempi dei greci avevano scoperto che ci sono degli elementi che proprio non possono mancare per rendere una narrazione avvincente.
 

Ok, ma che c’entra con le aziende?

C’entra eccome, e nell’era di Internet anche più del solito perché attraverso lo storytelling  i brand si raccontano e sono in grado di attirare l’attenzione, conosciuta anche come la moderna moneta di scambio.

Affinare l’arte dello storytelling è uno strumento molto molto funzionale per un’azienda, grande o piccola che sia, perché permette di fare il primo passo all’interno di un circolo virtuoso che funziona più  o meno così: l’azienda fa parlare di sé in modo da interessare chi ascolta, gli utenti ascoltano, ricordano  e una parte decide che quel contenuto li rappresenta in qualche forma e decide di diventarne “ambasciatore”. A questo punto la storia del brand entra in contatto con altre persone, di cui alcune non saranno interessate e passeranno oltre, altre invece, potrebbero decidere di diventare la nuova generazione di “ambasciatori”.

In una parola? Passaparola. Funziona dall’alba dei tempi, certo, ma la portata del passaparola è molto aumentata negli ultimi anni grazie a un nuovo alleato, conosciuto nel suo abito ufficiale come social network.

I social hanno da questo punto di vista un lato positivo e uno negativo. Io parto da sempre da quello negativo perché poi chiudo con la bocca dolce, quindi: il lato negativo è che creano tanto rumore, cioè ci sono millemila persone che scrivono cose in continuazione, fotografano cose in continuazione e chiedono un pezzetto della nostra attenzione in continuazione. Chi mai ha voglia e tempo di stare dietro a tutti? Il lato positivo, invece, è che tutti hanno la possibilità di farsi sentire e fare la differenza, perché c’è racconto e racconto, foto e foto e social e social. Quindi imparare a usare quelli giusti in modo costruttivo per farsi conoscere come brand o come azienda con persone che ci lavorano dentro, è (anche) una questione di sapersi raccontare bene, anzi meglio…degli altri.

Storytelling aziende

Quante storie ci potrebbero essere dietro a questi tini e a questa antica cantina?

Poi è chiaro, un po’ come succedeva da piccoli:  che c’era la mamma, che era brava eh, a raccontare le storie, però la nonna aveva la voce più calda, e ci metteva quel tono che… insomma erano più belle le sue di storie. E vabbè, quando c’è una preferenza così, a pelle insomma, c’è poco da fare, ma per tutto le altre occasioni… no, non c’è Mastercard, ma solo il fatto di raccontarsi con un po’ più di genuinità.

Chiara Tozzetti

Informazioni sull'autore

Chiara Tozzetti

Cybermarket Web Agency

Digital Strategist + Seo e Google Ads Specialist

Parlaci del tuo progetto
Parlaci del tuo progetto

Parlaci del tuo progetto

 Ho preso visione dell’informativa privacy * In relazione al trattamento dei miei dati personali, relativamente alle finalità di Marketing diretto mediante invio di materiale informativo e/o pubblicitario mediante email o newsletter, strumenti di messaggistica o telefono
 Acconsento