Internet nel 2016 - Dai dati di crescita ai film-documentario

Internet nel 2016 - Dai dati di crescita ai film-documentario

Quanto è mobile Internet? E come e quanto stanno cambiando le nostre abitudini i social, ad esempio? Qualche dato e un film per ragionarci su

La Rete e molte delle sue declinazioni sono ormai diventate un’appendice della nostra vita reale, cosa implica questo nella vita di ogni giorno?
Da cosa arriva questa rivoluzione, dove ci ha portati e quali effetti potrà avere sul lungo periodo?
Due analisi molto diverse e molto interessanti per aspetti differenti:

  • La prima sono i dati aggiornati al 2016 della ricerca Digital in 2016 di We are social, uno spaccato della situazione mondiale rispetto all’uso di Internet con un focus sui social;
  • L’altra è il documentario di Werner Herzog “Lo and Behold - Reveries of the connected world” in uscita in Italia il prossimo 6 Ottobre, una ricerca approfondita portata avanti con spirito scientifico (dicono).
     

I risultati della ricerca di We are social 2016
 

Partiamo col dire che nell’ultimo anno gli utenti che utilizzano Internet sono cresciuti del 10% e che su una popolazione mondiale di 7.4 miliardi gli utilizzatori di Internet sono ormai a quota 46% circa.

UTILIZZO DI INTERNET NEL 2016 - CYBERMARKET SIENA FIRENZE TOSCANA

Ma un dato che è in continua crescita negli ultimi anni e che ha dei risvolti molto interessanti, ma anche molto invasivi nel nostro rapporto giornaliero con Internet è il tipo di dispositivo da cui accediamo: gli accessi da mobile sono arrivati quasi al 40% del totale, e questo nel giro di pochi anni. E si noti, che con mobile si intendono sostanzialmente gli accessi via smartphone, che rispetto al 2015 sono aumentati del 21% mentre gli accessi da tablet sono in generale a quota 5% e nel corso di un anno hanno perso lo stesso 21%.
La possibilità di poter accedere continuamente e in modo semplice ha cambiato il modo in cui utilizziamo Internet (Google da tempo ormai parla di momenti specifici dedicati a fare).
Per fare un esempio banale: quante volte capita che non ci ricordiamo di qualcosa o ci viene un dubbio al volo e se prima dovevamo sforzare la memoria per riuscire a ricordare o andare a cercare da qualche parte o semplicemente aspettare di avere un computer sotto mano? Adesso (almeno personalmente) scarseggia la pazienza e il primo istinto è di prendere il telefono e controllare immediatamente.

Ore passate su Internet al giorno - Cybermarket Poggibonsi Toscana Siena

Per finire, un accenno a un'altra parte del sistema Internet che ha profondamente modificato il nostro modo di vivere la normalità della vita giornaliera e dei rapporti interpersonali: i social. Facebook resta a livello mondiale il social più utilizzato anche se il maggior salto l’hanno avuto in quest’ultimo anno le app di messaggistica istantanea, un mondo che spesso si interseca con quello dei social, grazie per esempio alla app Messenger di Facebook ad esempio.
A conferma del fatto che, se Internet ha cambiato il mondo, l’ascesa del mobile è stato l’ultimo di una serie di passi che ha portato a crescere in una direzione nuova e piuttosto invasiva questo rampicante, gli utenti di Facebook accedono per l’83% via smartphone mentre quelli che accedono da computer desktop sono all’incirca la metà.
 

La ricerca cinematografica
 

I film che hanno raccontato, provato a spiegare e ipotizzato quali siano gli effetti che Internet ha avuto e potrà avere nel futuro sulla società sono già molti.
C’è chi ha dato un taglio più fantascientifico, chi più realistico e ancorato alla realtà e a dati di fatto. Ora, anche Werner Herzog, un grande cineasta ha dato il suo punto di vista conducendo un nuovo documentario dal titolo “Lo and Behold - Reveries of the connected world”.

Il 6 ottobre esce anche in Italia e il titolo che riporta una frase idiomatica che ha più o meno il significato di “Guarda un po’ – I sogni ad occhi aperti del mondo connesso” ().
Si tratta di una ricerca affascinante che prende in considerazione molti aspetti (anche controversi) di un mondo che sta cambiando a partire da qualcosa di intangibile eppure connesso col mondo per definizione come la Rete.
Si parte, come dicono le regole di una storia dal principio ossia dalla stanza in cui “è nato Internet”, la stanza 3420 dell’UCLA di Los Angeles.  E l’indagine prosegue attraverso incontro con hacker e grandi personalità del mercato di Internet, ma anche con persone che hanno avuto a che fare con la Rete da utenti o analizzando il rapporto “malato” di chi ha una vera e propria dipendenza (dai videogiochi ad esempio).
Detto così sembra che il commento di fondo sia piuttosto negativo, ma leggendo recensioni in giro sembra che più che un giudizio sia solo un approfondimento per dare uno spunto di riflessione su qualcosa che sicuramente è più grande di noi e che sta influenzando profondamente il mondo in cui viviamo adesso e che potrebbe essere indispensabile per quello che ci aspetta.

Chiara Tozzetti

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Chiara Tozzetti

Cybermarket Web Agency

Digital Strategist + Seo e Google Ads Specialist

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