Turismo, fase 3 del covid e Google Pay per Stay

Turismo, fase 3 del covid e Google Pay per Stay

Dopo il lockdown è giunto il momento di ripartire. Ecco cosa ci aspetta nei mesi a venire nel settore del turismo

La fase 3 del coronavirus ha interessato la riapertura di molte attività, anche se in modo lento, e tra queste c’è tutto il mondo del turismo che sia in Italina che in Toscana, sono uno dei settori trainanti della nostra economia.

Qui vi riporto i punti salienti della mia intervista per Un Caffè con Valdelsa.net in cui abbiamo parlato proprio di turismo nella fase 3 e la “rivoluzione” per Pay per Stay di Google.

Fase 3: il punto su quello che è lo stato attuale del turismo dopo la fine del lockdown

Fortunatamente c’è una fase di ripresa, anche se con un processo lento, con strutture che hanno via via un aumento dei contatti e delle prenotazioni. Come a livello nazionale c’è gran richiesta di vacanze in montagna, grazie ai grandi spazi che assicurano il distanziamento, anche noi in Toscana questo aspetto è assicurato dalle tante mete turistiche adagiate sulle caratteristiche colline, e non solo, dove passeggiare, fare attività all’aperto, degustazioni, visite a borghi più o meno conosciuti…in un momento in cui l’affollamento non sarà certo presente.

Purtroppo, il processo è molto a macchia di leopardo, con tipi di strutture (come agriturismo o piccoli hotel) e destinazioni turistiche che vanno molto bene, e altre che invece ancora soffrono molto l’assenza di turisti, tra cui quelli stranieri, come le città d’arte.
Fortunatamente la situazione è in continuo cambiamento, e ci aspettiamo un’evoluzione positiva per il fine stagione.

Il covid, che ormai è parola bandita da utilizzare, ha riportato senza dubbio alla necessità di un contatto umano, e un cambiamento di abitudini nel processo di prenotazione, che oltre a essere diventato più lungo, ha fatto rinascere strumenti come il form di contatto sui siti, la mail diretta e le telefonate.
Se da un lato si ritorna ai contatti diretti, dall’altro ci sono le Ota che sicuramente stanno vivendo uno dei loro momenti peggiori degli ultimi anni che invece le vedeva ormai come monopoliste del mercato, e uno dei motivi è sicuramente il fatto che anche le strutture sono dovute andare incontro alle esigenze dei viaggiatori che erano costretti a rimanere a casa, con politiche di cancellazioni gratuite e soluzioni ad hoc personalizzate.

E proprio soluzioni nuove, rassicurazioni, pulizia, comunicazione positiva e contatto umano in sicurezza sono il mix vincente che non può mancare nella comunicazione e all’interno di ogni hotel, b&b, agriturismo, ma anche ristoranti e cantine.

Google e la rivoluzione del Pay per Stay

Approfittando del periodo particolare del lockdown, Google ha tirato fuori dal cilindro la notizia che ha suscitato grande scalpore su tutto il mercato: la nuova strategia pubblicitaria del Pay per Stay.

Pay per Stay perché invece di pagare i click pubblicitari (pay per click) si paga la percentuale decisa dalla struttura, solo nel momento in cui l’ospite ha soggiornato in struttura.

Perché tanto scalpore? Perché in un periodo in cui hotel ed extra alberghiero era completamente chiuso, con nessuna entrata e spese certe da affrontare prima della riapertura, hanno detto che interfacciandosi con i booking engine delle strutture, potevano fare investimenti pubblicitari a costo zero in quanto nessun costo era previsto per il click, la visibilità o la prenotazione, e avrebbero pagato google solo nel momento in cui l’utente che prenotava avrebbe usufruito del soggiorno.
In pratica quindi la struttura, a corto di risorse finanziare, avrebbe riconosciuto a Google la giusta percentuale, dopo aver ricevuto il pagamento dell’ospite.

Peccato però che sia stato solo un annuncio in quanto nella pratica poi nessun booking engine era pronto a tutto ciò, e quindi tanto clamore per una rivoluzione del mercato del turismo che è sicuramente in corso, dove anche il singolo hotel, agriturismo o b&b può finalmente dire di nuovo la sua, e ognuno si giocherà le proprie carte.

Visto che con gli annunci si fa poco, vediamo allora qualche consiglio per iniziare a muoversi in un panorama che è già cambiato e che cambierà ancora di più nel corso dei prossimi mesi

A mio avviso, questi devono essere i passi da compiere fino alla fine della stagione:

  • Riprendere gli investimenti pubblicitari, magari utilizzando anche le risorse non spese nel periodo del lockdown (se possibile ovviamente)
  • Contenuti ad hoc sui siti con foto, video, faq e testi attualizzati al contesto, che esprimano sicurezza, empatia, ecc.
  • Sfruttare il turismo di prossimità, sia di chi cerca quando è in zona, che di persone che faranno le vacanze vicino casa
  • Capire se è il caso di variare target di clientela rispetto al passato (ad esempio lavorare con il turista italiano chi prima lavorava solo con gli stranieri), adattandosi alle nuove esigenze
  • Diversificare gli investimenti sfruttando più canali possibili perché non sappiamo come può variare e si evolverà il mercato e i turisti, magari individuando un pubblico simile a quello dei propri ospiti con gli strumenti oggi a disposizione
  • Fidelizzare la clientela, ad esempio con l’email marketing. Per chi non l’ha mai fatto, prepararsi a farlo.
  • Se il meteo e la situazione aiuterà, valutare di allungare la stagione dove potrebbero arrivare i turisti stranieri
  • La ricerca di Visit Tuscany, il portale ufficiale della Regione Toscana, ha evidenziato come i millennials e la generazione z siano i primi a riprendere i loro viaggi in Toscana. Utilizzare uno strumento come Whatsapp vuol dire sicuramente avvicinarsi al loro mondo, ma è sicuramente dispendiosi in termini di tempo (basti pensare ai messaggi audio), quindi valutare bene
  • Ricordarsi che il booking engine non è uno strumento in linea con alcune fasce d’età, specialmente per gli italiani che sono i primi a viaggiare di nuovo in Italia, e quindi essere disponibili al dialogo e fare una comunicazione che dia la giusta alternativa nelle call to action

Il 2020 sarà un anno che ci ricorderemo per tanti motivi, e sarà un anno che cambierà sicuramente il settore del turismo: ognuno cerchi di sfruttare al meglio il cambiamento dei prossimi 12 mesi.

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